“La cucina è il luogo dove i sentimenti si trasformano in minestre”, racconta la scrittrice Isabel Allende. Amo questa espressione e ne condivido il valore più profondo. La cucina non può essere intesa soltanto come un insieme di capacità e competenze gastronomiche; se non è intrisa dell’amorevole voglia di creare qualcosa di buono che ti avvolga come un caldo abbraccio dei sensi perde gran parte del suo valore. In quest’epoca in cui gli abbracci – per ovvi motivi! – scarseggiano, è bello lasciarsi sedurre dalla voglia di cucinare, senza dimenticare i meno fortunati, lasciando qualcosa nel cesto della ‘spesa sospesa’.
Tornando alla cucina, il dizionario la definisce come “ambiente riservato e attrezzato per la preparazione e la cottura dei cibi, nell’ambito domestico o di una più vasta comunità” e per estensione “la preparazione e la cottura dei cibi, da cui viene il verbo cucinare”.
Per noi italiani, il luogo dove si realizzano i piatti e l’arte del cucinare sono indissolubilmente legati in un’unica parola, cucina. Siamo subissati da programmi su cibi e ristoranti, competizioni culinarie e show-cooking, per tutti i gusti: tuttavia, al di là della spinta e del desiderio di realizzare ottimi piatti elaborati ed esteticamente perfetti, non bisogna dimenticare il valore profondo che ha, in una casa, la cucina.
Praticità e sentimento: connubio perfetto
Due sono gli aspetti da considerare per “il cuore della casa’”: la funzionalità e la praticità di avere un luogo accogliente, facile da tenere pulito e in ordine, da coniugarsi con le sfumature più personali, emozionali e psicologiche. Concetti apparentemente diversi eppur indissolubilmente legati. Se la cucina è ben progettata e organizzata, tutto ciò che serve è a portata di mano, sistemato per essere trovato con facilità. Preparare i pasti sarà più semplice e diventerà un vero piacere che si trasformerà nell’armonia di piatti preparati con gioia e soddisfazione.
Cucinare: piacere quotidiano o sgradevole incombenza?
La cucina è considerato il luogo che “crea la vita” per la famiglia perché è il locale nel quale si prepara il cibo, nutrimento per il corpo e per lo spirito. Secondo il Feng Shui – l’antica arte cinese di disporre gli spazi in modo armonioso con le energie del cosmo – un locale luminoso e soleggiato è un ambiente vivace e stimolante dove si preparano pasti sani. Quando tutto scorre senza intoppi in cucina preparare un buon pranzo per noi o per gli amici diventa un momento di relax e di collegamento con noi stessi e le nostre esigenze, del corpo e dell’anima. Cucinare diventa in certe occasioni e in certi momenti della giornata un momento di ringraziamento per le cose buone che sto preparando e per i momenti piacevoli che dedico a me stessa e ai mie cari. Fare spazio e ordine in cucina ci mette in collegamento con la parte più importante della vita: il nutrimento. “Noi siamo quello che mangiamo.
(Larese L., Decluttering ordine in casa spazio nel cuore)
Tanto più la cucina è ben progettata e organizzata tanto più gradevole sarà preparare piatti gustosi e tenerla pulita. Ecco alcuni consigli.
Estetica o funzionalità?
Non esiste una soluzione valida per tutti; ognuno di noi ha un modo personale di intendere e vivere la cucina. Saranno le tue abitudini a determinare il filo conduttore del progetto. Ho potuto riscontrare, soprattutto nel lavoro con le mie clienti, che l’ostacolo più grosso è proprio questo: le persone hanno poca chiarezza su come vivono la cucina! Per questo è importante farsi le domande giuste.
In che modo usi la cucina? Cucini tutti i giorni o comunque piuttosto spesso? Al contrario, cucini raramente, ordini cibi pronti o da riscaldare nel microonde? Valuta cosa conta di più per te: l’estetica o la praticità?
Personalmente sono convinta che si possono coniugare entrambe: esamina la tua cucina con attenzione e datti i tempi giusti per progettarla o intervenire con qualche modifica.
Prendersi il tempo giusto prima di decidere
Nel progetto di una cucina si riscontrano tante variabili, alcune personali legate alle abitudini, altre oggettive, determinate dallo spazio a disposizione. Prenditi il tempo necessario per vagliare il progetto, il modello da preferire e i rivestimenti. Questo è ancora più importante se la cucina è aperta sul soggiorno. In questo caso l’armonia di volumetrie e finiture deve essere molto curata.
Open space: proteggiti dagli odori
Quando soggiorno e zona cottura sono nello stesso spazio è importante considerare che, se cucini spesso, l’odore dei cibi si diffonde un po’ dappertutto. Piccolo inconveniente se cucini raramente che però può diventare più impattante quando – in tempi come questo di smart working e didattica a distanza – si rimane tanto a casa e si cucina di più. Da prendere in considerazione la soluzione di introdurre ante a vetro, che rendendo lo spazio più grande e luminoso, evitano che gli odori si diffondano nelle altre stanze, donando una continuità visiva all’ambiente.
Il luogo del cuore
Personalmente amo la cucina separata, abitabile, dove aleggia quel sottile odore di cucinato e di chiacchiere. Confidenze fatte sopra una tazza di cioccolato caldo e una fetta di torta fatta in casa, mentre i bambini fanno i compiti o disegnano. Quando la giornata volge al termine ecco che la cena è pronta e si va a tavola. “La cucina è il cuore della casa”, recita il detto spagnolo.
Per dirla con Proust, c’è un tempo speciale in cucina: “Il tempo è perduto, ma forse no. Il ricordo può arrivare inaspettato, portandosi dietro la nostalgia di un mondo. Basta un piccolo dolce, la madeleine, immersa nel tè di tiglio.”
Un odore ci porta il ricordo di qualcosa di vicino o di lontano nel tempo; forse di qualcuno che ti ha lasciato, una mamma, una nonna, che cucinavano per te quella particolare pietanza, mai più assaggiata, così buona. E, giorno dopo giorno, scopri che “Ogni boccone che assaggi… ti riporta a casa” come viene sussurrato nel film che parla di Amore, cucina e curry.
L’arte di cucinare con amore, in un ambiente armonioso e ben organizzato, è un dono e un piacere della vita. E non solo. Col tempo diventa un’abitudine, una fonte di impareggiabile benessere, un prezioso ricordo nella memoria: quel sapore indelebile di un buon pasto, cucinato con cura e condito da spezie e sentimenti.
Ma appena la sorsata mescolata alle briciole del pasticcino toccò il mio palato, trasalii, attento al fenomeno straordinario che si svolgeva in me. Un delizioso piacere m’aveva invaso, isolato, senza nozione di causa. E subito, m’aveva reso indifferenti le vicissitudini, inoffensivi i rovesci, illusoria la brevità della vita… non mi sentivo più mediocre, contingente, mortale.
(Marcel Proust)